1. Molte persone quando consapevolmente co minciano ad avviarsi alla ricerca di una più ampia e profonda conoscenza in materia spirituale lo fan no perchè insoddisfatte delle loro passate o presenti condizioni di vita. E' insito nella mente umana il pensiero che essa dovrebbe essere in grado di atti rarsi, da un qualche luogo ed in una qualche ma niera, ciò che desidera e che le arrecherebbe con tento. Questo pensiero non è che il presentimento di ciò che è realmente.
2. Si disse che le nostre aspirazioni
Misura son d'una capacità.
Chi si sente portato alle ascensioni
Crede che l'alte cime toccherà
E per la forza sua giunger può solo
Là, dove sue speranze han mosso il volo.
3. Questo desiderio che proviamo non è altro che l'incitazione del Divino in noi, il quale tende a svilupparsi con pienezza. Non è altro che uno degli aspetti della legge della domanda e dell'offerta; l'altro èia promessa immutabile, infallibile: « Tutte le cose che voi domanderete, pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete ». Il ricevere è sempre adeguato alla richiesta, ma bisogna che questa vi sia perchè si riceva.
4. Vi è una mèta da tutti raggiungibile, dove ci accorgiamo che l'agire nostro può cessare, perchè comprendiamo che lo Spirito è l'adempimento di tutti i nostri desideri; colà semplicemente.ci « fermiamo », sapendo che ogni cosa desiderata è già nostra. Questa conoscenza, o riconoscimento, avrà il potere di portare il Dio invisibile (ossia il Bene) - l'intima sostanza di tutte le cose • precisamente a quella forma visibile di bene che noi desideriamo.
5. Per raggiungere questa mèta di potenza, dobbiamo fare i passi preliminari con fedeltà, con serietà e con fiducia, anche se questi passi ci sembrano a prima vista inutili e vuoti, come le forme cerimoniali ed i riti di cui non si comprende il significato.
6 Affermare una cosa è asserire categoricamente ch'essa è tale, anche se l'evidenza è contraria, Può darsi che non ci sia possibile percepire come, mediante la semplice affermazione di una verità, magari tale che ad ogni ragionamento ed apparenza umana non sembri affatto vera, noi possiamo portarla in effetto; possiamo tuttavia costringerci a cessare da ogni discussione e metterci all'opera per la verifica della regola, ciascuno per sé.
7. La sublime Presenza che ci circonda e che è in noi, è la sostanza di tutto il bene che è possibile desiderare; infatti, è infinitamente più di quanto siamo capaci di desiderare, poiché : « Ne occhio vide, ne orecchio udì, ne entrò in cuor dell'uomo, quali cose ha Dio preparate per coloro che lo amano ».
8. Vi è nella parola di fede i! potere di portare direttamente nella nostra vita giornaliera tutte le cose buone, ma la maniera con cui ciò avviene non è facile esprimere con parole, perchè le leggi spirituali non possono sempre venir espresse in vocaboli comuni, malgrado esse siano infallibili, immutabili, ed operino con precisione e certezza.
9. Noi pronunziamo la Parola, affermiamo con fiducia, ma non abbiamo nulla a che fare con la « stabilizzazione ». « Tu decreterai anche una cosa ed essa sarà stabilita in te ». Così, se affermiamo decisamente, fermamente, Iddio per le Sue stesse incrollabili leggi, stabilirà e soddisferà.
10. Coloro che hanno accuratamente studiato le leggi spirituali sanno che, non solo essi possono liberarsi da un male che li tormenta, negando la realtà ed il potere di questo male apparente, ma possono apportare nella propria vita qualsiasi bene desiderino, affermando persistentemente che detto bene aia vi esiste.
Nelle prime cognizioni che si impartiscono agli studiosi di Verità, le negazioni e le affermazioni hanno grande importanza. In seguito, l'esperienza personale e la guida intima condurranno ad un grado più alto, dove non vi sarà più bisogno di seguire delle regole.
11. Il ripetere più volte negazioni e affermazioni è un esercizio necessario per la mente che, avendo per lungo tempo vissuto nell'errore e nelle false convinzioni, ha bisogno della ripetizione costante della verità, per spogliarsi della vecchia idea errata e indossare l'idea giusta.
12. Come avviene per le negazioni, cosi avviene per le affermazioni. Di queste ve ne sono quattro generali ed assolute che ne comprendono moltissime minori, e che operano meravigliosamente nel portare in evidenza il bene per noi e per gli altri:
13. In primo luogo: Dio è Vita, Amore, Intelligenza, Sostanza, Onnipotenza, Onniscienza, Onnipresenza.
14. Questo lo ricorderemo per averlo studiato nella nostra prima lezione: « L'Essere ». Ripetendo l'affermazione, bisogna ricordare che ogni particella di vita, di amore, di intelligenza, di potenza, o di sostanza reale nell'universo non è altro, per cosi dire, che un attributo di Dio reso manifesto e risibile attraverso una forma. Cerchiamo di pensare cosa significhi il dire che Dio è onnipresente, onnipotente, onnisciente.
15. Se Iddio, ovunque presente (la onnipresenza), è il bene perfetto, dove può stare il male? Se Egli è onnipotente (tutto il potere), quale altra potenza può esservi nell'universo?
16. Giacche Dio è onnipotenza e onnipresenza, si scarti una volta per sempre l'insegnamento tradizionale di una potenza avversa (il male, o demonio) che possa ad ogni momento ostacolare il Bene e recare danno.
17. Non lasciamoci impressionare dalle apparenze di male che ci circondano, ma proprio al cospetto di quanto sembra nuocere, affermiamo con fedeltà e fermezza che Dio, il Bene, è onnipresente e che null'altro può esserci. Ciò facendo, vedremo il male apparente svanire come le tenebre all'apparire della luce, o come la rugiada al primo splendere del sole, ed il bene desiderato prendere il suo posto.
18. In secondo luogo: Io sono creatura, o manifestazione di Dio; ad ogni istante la Sua vita, il Suo amore, la Sua sapienza ed il Suo potere fluiscono in me ed attraverso di me. Sono uno con Dio e sono governato dalle Sue leggi.
19. Mentre si ripete quest'affermazione, bisogna ricordare che nulla — nò circostanze, ne persone — può interpoli in alcun modo fra noi e la Sorgente della nostra vita, della nostra sapienza, del nostro potere, Tutto è « nascosto con Cristo (il Cristo, o Spirito, immanente nell'essere) in Dio ». Nulla, tranne la nostra ignoranza del come ricevere, od il nostro arbitrio, può impedirci di ottenere il bene illimitatamente.
20. Di fronte ad una sembianza di malattia o debolezza, distogliamo lo sguardo ed il pensiero dall'apparenza esterna, e rivolgiamoci invece alla Fonte centrale, ripetendo con calma e con ferma sicurezza: « Questa debolezza apparente è falsa. Iddio, che si manifesta come vita, sapienza e potere, fluisce ora nell'intero mio essere, e per mio mezzo all'esterno ». Vedremo presto operarsi in noi un meraviglioso mutamento, per la T&tlizzazìone, che questa affermazione — la Parola — attirerà.
21. Nè supplicando, nò affermando, si cambia l'atteggiamento di Dio (la Legge). Ciò che cambia è invece il nostro atteggiamento verso di Lui, che dà continuamente: l'affermazione ci pone in armonia con la Legge — il Signore — che opera sempre per il nostro bene e mai per farci del male o per castigarci.
22. In terzo luogo: Io sono Spirito, perfetto, santo, armonioso. Nulla può farmi danno, o rendermi sofferente, od impaurirmi, perchè lo Spirito — Dio — non può essere danneggiato, reso malato, od impaurito. Io manifesto il mio vero essere attraverso questo corpo, ora.
23. In quarto luogo: Dio opera in me affinchè io desideri e faccia la Sua volontà, ed Egli non può venir meno.
24. Affermando che la Mente opera insieme il volere ed il fare, noi non possiamo volere che il bene. « Il Padre che dimora in me è quel che fa le opere »; quindi non vi può essere insuccesso. Qualsiasi cosa che affidiamo « fiduciosamente nelle mani del Padre », affermandola già fatta, la vedremo compiuta.
Ecco, dunque, le quattro affermazioni che tutto includono:
25. Prima: Dio è Vita, Amore, Intelligenza, So-stanza, Onnipotenza, Onnipresenza, Onniscienza.
26. Seconda: Io sono creatura, o manifestazione di Dio; il Suo amore, la Sua vita, il Suo potere, la Sua sapienza, fluiscono in me ed attraverso di me ad ogni istante, Sono uno con Dio e sono governato dalle Sue leggi.
27. Terza: Io sono Spirito, perfetto, santo, armonioso. Nulla può farmi danno, o rendermi sofferente, od impaurirmi, perchè lo Spirito — Dio — non può essere danneggiato, reso malato, od impaurito. Io manifesto il mio vero essere, ora.
28. Quarta: Dio opera in me affinchè io desideri e faccia la Sua volontà, ed Egli non può venir meno.
29. Studiamo a memoria queste affermazioni, per poterle ripetere nel silenzio della nostra niente in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento. Esse ci liberano straordinariamente dalle più gravi afflizioni, là dove nessun aiuto umano vale; è proprio come se, al momento in cui asseriamo con enfasi la nostra unione con Dio-Padre, fosse messa in moto tutta la forza dell'amore onnipotente per slanciarsi in nostro aiuto. Quando questa forza si sarà impossessata di noi, potremo abbandonare ogni via e mezzo materiale ed affermare sicuramente: « E' fatto; ho ottenuto ciò che il mio cuore desiderava », « Tu apri la tua mano e soddisfi il desiderio di ogni anima vivente », dice il Salmista.
30. In realtà, Dio, per manifestare Se stesso (il Bene assoluto) più ampiamente per nostro mezzo, è in continuo moto verso di noi. La nostra affermazione, suffragata dalla fede, non è che l'anello che unisce il carro dei nostri bisogni materiali al cavo di trazione eterna della Sua potenza e provvidenza.
31. Coloro che hanno rivendicato la loro primogenitura, affermando tranquillamente l'unione con Dio, sanno come possono esimersi dal fare qualsiasi progetto o sforzo, dopo che hanno chiamato in opera questa meravigliosa potenza mediante l'affermazione. Essa ha sanato gli infermi, ha portato la gioia là dove prima era dolore, ha aperto la porta della prigione, lasciando libero il prigioniero; e tutto questo senza sforzo od aiuto esterno alcuno.
32. Intendiamoci : non è necessariamente l'uso di una data formula che è di efficacia in ogni singolo caso, bensì è la negazione del male apparente e, malgrado l'evidenza contraria, l'affermazione che il bene è tutto ciò che ha reale esistenza. Anche se non vi sono segni visibili della Presenza divina, affermando di essere uno con l'onnipresente potenza fattiva di Dio, si ottiene la liberazione. In un caso di mia conoscenza, un uomo che per cinque anni era stato esiliato dalla sua famiglia e dal suo paese, venne liberato e restituito ai suoi cari nel breve spazio di un mese, mediante l'affermazione: « Dio è la nostra difesa e la nostra liberazione », e questo dopo una lotta delle più accanite, sostenuta per ben cinque anni dagli avvocati che, malgrado i loro sforzi, avevano completamente fallito nel far rifulgere la verità e liberare il prigioniero.
33. Certe menti sono così costituite da ottenere migliori risultati con l'uso ripetuto della negazione; altre usano invece meno negazioni e maggior numero di affermazioni.
34. Non si può indicare alcuna regola definita che, per ogni singolo caso, possa con il migliore effetto sradicare il male apparente e rendere manifesto il bene; tuttavia, qualche suggerimento può essere d'aiuto.
35. Le negazioni hanno un'azione cancellatrice e distruggitrice; le affermazioni invece edificano e danno forza, coraggio e potenza. Coloro che hanno buona memoria e che sono inclini a riesumare tristi pensieri di affanni, dolori e sventure presenti e passate, hanno bisogno di servirsi molto delle negazioni, perchè queste purificano la mente e cancellano il ricordo di mali ed infelicità apparenti, così da renderli come un lontanissimo sogno. Le negazioni sono molto utili per coloro che sono ostinati ed intolleranti, o portati fortemente al peccato; a quelli che, favoriti dal successo, contano troppo sulle proprie forze, convinti che la mente mortale basti a se stessa in tutto e per tutto; agli egoisti ed a coloro che non si fanno scrupolo di danneggiare il prossimo.
36. Le affermazioni sono invece giovevoli ai timidi ed a coloro che sentono la propria inefficienza nei vari casi della vita; a quelli che vivono nella soggezione di altre menti, che si « arrendono » con troppa facilità, che vanno soggetti a momenti di sgomento e di dubbio, ed a coloro che hanno responsabilità da sostenere. Le persone che sono in qualche modo negative o passive debbono usare più affermazioni; quelle che hanno fiducia in se stesse e che sono intolleranti non debbono trascurare le negazioni.
37. Negare il male; affermare il bene. Negare la debolezza; affermare la forza. Negare ogni condizione non desiderata; affermare il bene desiderato. Questo è ciò che intendeva Gesù quando disse: « Tutte le cose che domanderete, pregando, crediate che le avete ricevute, e le otterrete ». E' anche ciò che significa la promessa: « Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà (o sul quale saldamente e fortemente vi poserete) sarà vostro »
38. Facciamo uso di queste negazioni ed affermazioni silenziosamente in qualsiasi posto ci troviamo: per la strada, in casa, durante il lavoro giornaliero, o durante le veglie; esse ci daranno una nuova e, per i principianti, strana padronanza sulle cose esterne e su di noi stessi. Se talvolta si è in dubbio sul da fare, basta stare un momento tranquilli ed affermare : « Dio in me è infinita saggezza; lo so quel che devo fare ». « Perciocché io vi darò bocca e sapienza alla quale non potranno contradire ne contrastare i vostri avversari ». Non agitiamoci e non inquietiamoci, ma confidiamo pienamente e fiduciosamente nel nostro Principio (cioè Dio) e saremo meravigliati delle improvvise ispirazioni che ci perverranno, indicandoci tempestivamente il modo ri agire e procedere.
39. Questo principio apporterà sempre la soluzione di ogni problema della vita, qualunque ne sia la forma od il dettaglio, e libererà noi, figliuoli ri Dio, da ogni distretta, portandoci il bene in manifestazione nella nostra vita. Usiamo con fiducia le semplici regole indicate, fino a che esse ci conducano alla constatazione ed alla realizzazione della nostra figliolanza con Dio, e allora non occorrerà più dipendere da esse.